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Verso lo sciopero generale a oltranza dal 15 al 20 ottobre


La FISI ha annunciato lo sciopero generale di intercategoria 

 

Dal 15 al 20 ottobre potremmo assistere ad una cascata di disagi che coinvolgeranno tantissime categorie di lavoratori e lavoratrici.

La Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali (FISI) ha infatti indetto uno sciopero per il prossimo venerdì fino a mercoledì 20. Così sia la scuola, la sanità, i trasporti pubblici e privati e altre categorie lavorative potrebbero mandare in tilt la quotidianità.

Ecco le ragioni annunciate sulla loro pagina Facebook ufficiale:”Stanno pervenendo alla nostra Organizzazione telefonate, fax e messaggi di richiesta chiarimenti sulla legittimità dello sciopero indetto dalla FISI. A elevare dubbi, secondo quando ci viene riferito dagli associati e dai simpatizzanti, sono le Organizzazioni Sindacali Confederali (ad esempio la CISL). Secondo detta Organizzazione “Ai sensi dell’art. 4 della L. 146/90, i lavoratori che aderiscono all’astensione dal lavoro non autorizzata dalla Commissione di garanzia, possono essere assoggettati a sanzioni disciplinari proporzionali alla gravità dell’infrazione.”. 

Rammentiamo a tutti che la CISL, ma pure la CGIL, ha dichiarato apertamente anche a mezzo di pubblicità e locandine di essere in accordo con il Governo sulle scelte dell’obbligo vaccinale e nulla hanno fatto sull’imposizione dei tamponi con costi a carico dei lavoratori, sulle sospensioni dal lavoro e dalla retribuzione dei lavoratori, venendo meno alla loro mission di difesa dei diritti dei lavoratori.
Ciò premesso si precisa che lo sciopero della FISI è uno sciopero politico.
Su tale aspetto la Corte Costituzionale ha ritenuto legittimo lo sciopero politico, a condizione che sia stato proclamato per” rivendicazioni riguardanti il complesso degli interessi dei lavoratori che trovano disciplina delle norme poste sotto il titolo III della parte prima della costituzione”.

Ovvero:

Art. 35. La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.

Art. 36. Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

Art. 38. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.

Art. 40.Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano. Legge 146/90 art. 2, comma 7 “Le disposizioni del presente articolo in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata non si applicano nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori.” Su tale aspetto si segnala: la violazione del Decreto 81/2008 (Testo unico salute e sicurezza) che prevede che gli oneri (costi) dei D.P.I. (il tampone è un DPI) sono a carico dei datori di lavoro; la non tracciabilità del personale vaccinato che, come è noto, può infettarsi ed infettare allo stesso modo del personale non vaccinato.

Non è da sottacere che l’obbligo alla vaccinazione diretto (personale sanitario) ed indiretto ( non ti vaccini , ti faccio pagare i tamponi per dimostrare il tuo stato di salute) è in violazione del regolamento U.E. n 953 /2021 che prevede che “ È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinati.”

Non è da sottacere nemmeno la violazione a più riprese dell’Art 21 Costituzione, dell’art. 10 CEDU (“Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.”). Molti i casi di personale sospeso per aver liberamente espresso nel corso di eventi riguardanti la gestione dell’emergenza pandemica il proprio pensiero.

Pertanto lo sciopero indetto dalla FISI è da ritenere legittimo nella forma e nella sostanza in difesa della Costituzione e di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori.
INVITIAMO I SINDACATI CONFEDERALI E LA GILDA (CHE HANNO ELEVATO QUESTE CRITICHE) AD AFFIANCARE LA FISI IN QUESTA BATTAGLIA E A NON DENIFRARE CHI , ANCHE AL POSTO LORO, STA DIFENDENDO TUTTI I LAVORATORI PUBBLICI E PRIVATI SENZA SE E SENZA MA.”

 

Fonte: Facebook 

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